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Il matrimonio delle palpebre

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Tenerezze carnali

come labbra cieche

benedetti rami! e un cuore..

Mi sono aggrappata così forte

per sapere tra il  tempo del segreto

e te, esposta come un orlo sul mio plesso,

evocando la realtà la pelle in atto

 

Privilegio e limite le palpebre

la tensione di aderire con lo sguardo

fino a  dove ti sento poi sparire

si apre l’anima, la vedi quando

stacca via dal tronco e balza fuori

con le cose intorno umane, per vedere

quando il pane viene via dal cesto che ti porto

per sfiorare il buio dell’uccello azzurro

dove le parole si sono ritirate, dove

si muore di continuo si rinasce. A poco

a poco imparo col finire la scomparsa-

il grido di richiamo e  la risposta:

 

non avere paura di quel vuoto

se dentro un altro riposa ogni respiro

se non distingui l’andata dal ritorno

c’è dentro un caverna un astro,

una cupola di musica del parto

sonoro fecondato più che amore

con un gesto

irradia dal silenzio che rimane

 

Come l’acqua è della terra

e del cielo insieme, l'equilibrio

solo unendo si rinnova nel perenne

per congiungere  ricchezza a povertà

Così  sotto le palpebre

nell’infinito ciclo che le fa perfette

unisce un’acqua l’anima alle cose

toccando l’invisibile si tende

dal silenzio al suono

come per sposarsi, sempre.

 

 

 

 

 

 Lorenzo Mullon - 28/12/2013 13:14:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Il matrimonio delle palpebre è un buio denso come il silenzio

 amina narimi - 27/12/2013 16:35:00 [ leggi altri commenti di amina narimi » ]

è là che posso sentirla soffiare sul piano dei giorni lenendo la schiuma..Grazie Franco

Guglielmo io m’inchino alla Tua "soaltà" ringraziandoti di Tanto

Grazie FerniNando e poetamio e sempre troppo generoso, niente brilla anche se tutto splende..

Grazie Cristina cara mi fai volare in alto, ma è appena da quel nido che mi sporgo e la visione è piccola che mi fa volare



  Cristina Bizzarri - 26/12/2013 23:53:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Tutto accogli nella visione, e il tuo volo è quello del falco - o dell’aquila reale -
ubriachi di cielo ritornano sempre al nido. E dalle cime dove abitano non dimenticano mai la terra, giù in basso. Sanno che cielo e terra sempre in un punto si toccano... E come te sanno dov’è, Amina! Ciao.

 quattrostraccisullapelle - 26/12/2013 21:03:00 [ leggi altri commenti di quattrostraccisullapelle » ]

Come sono belli i gioielli della tua anima, Amina, MiaInsuperabilePoetessa!

 Guglielmo Peralta - 26/12/2013 19:54:00 [ leggi altri commenti di Guglielmo Peralta » ]

Una danza ’propiziatoria’, un canto d’amore e di libertà, un "matrimonio" (del cielo e della terra) alla W. Blake, che apre le porte della percezione oltre il limite, oltre il sogno, fino a toccare "l’invisibile"!

Un abbraccio e... un battito di ciglia!

 Franco - 26/12/2013 19:00:00 [ leggi altri commenti di Franco » ]

Quasi si può vederla, staccarsi e volare tra gli alberi, con la musica del vento

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